La Shoah è, prima ancora che un evento storico,
una testimonianza delle potenzialità annientatrici dell'uomo
sull'uomo.
Di seguito, biografie essenziali dei principali
gerarchi nazisti, uomini delle SS e collaboratori in qualche modo
responsabili del massacro di ebrei,
slavi, prigionieri di guerra, oppositori politici, gruppi di zingari,
persone con deficit fisici o cognitivi, omosessuali e Testimoni di Geova.
A fianco, un elenco dei principali nazisti e fiancheggiatori, protagonisti colpevoli
della Shoah.
Il lettore non dimentichi che un simile elenco non può che essere incompleto: la Shoah fu sì per mano di gerarchi nazisti,
ma pure delle società civili "europee", con i loro delatori e corpi di
polizia corresponsabili.
Martin
Bormann - Leonardo
Conti - Adolf
Eichmann -
Odilo Globocnik - Joseph
Goebbels - Hermann
Goering
- Reinhardt
Heydrich - Heinrich
Himmler - Adolf
Hitler
- Rudolf Hoess
- Eberl
Irmfried -
Josef Mengele - Franz
Stangl - Christian
Wirth
Martin Bormann
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La vita prima del Terzo Reich.
Martin Bormann nacque
il 17 giugno del 1900 a Wegeblen, piccola cittadina della Sassonia.
Orfano di padre a quattro anni, non terminò mai gli studi superiori,
preferendo a questi il lavoro in una fattoria nella regione di
Mecklenburg. Dopo aver servito l'esercito nel periodo di coda della
Prima Guerra Mondiale, le sue attività a Mecklenburg lo misero in
contatto con i Freikorps, gruppo paramilitare d'estrema destra
che nasceva dalle ceneri del primo conflitto mondiale. Per conto dei
Freikorps, ed assieme a Rudolf Hoess, nel 1923 assassinò Walter Kadow,
suo maestro alle scuole elementari e iscritto al KPD (Partito Comunista
di Germania). Gli undici mesi di prigione non intaccarono le sue
idee reazionarie. Così, il 17 febbraio del 1927, non ancora trentenne,
ebbe a ricevere la tessera del "Partito Nazionalsocialista dei
Lavoratori Tedeschi" (NSDAP). I suoi trascorsi nei Freikorps gli
valsero, solo un anno più tardi, la qualifica di membro del Comando
Supremo delle Sturmabteilungen, gruppo paramilitare del Partito.
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.
L'ascesa del Nazismo in
Germania andava di pari passo con quella di Bormann nelle gerarchie del
Partito: già nel 1933 entrò nella direzione generale, con la nomina di
Reichsleiter. Fino al 1941, le sue grandi doti
amministrative lo portarono perfino alla segreteria del delfino
Rudolf Hess, il quale fu rimpiazzato dallo stesso Bormann. Già prima di
salire alla Segreteria personale del Führer, Bormann portò avanti una
politica d'odio nei confronti degli esponenti religiosi. Sotto il suo
avallo passarono i decreti emanati dal Gabinetto del Führer, tra cui
quelli che regolarizzarono lo sterminio degli ebrei nel Terzo Reich.
Morte di un criminale.
Al processo di Norimberga fu
condannato a morte, in contumacia. Morì probabilmente negli ultimi
giorni della guerra, il 2 maggio del 1945, in un tentativo di fuga.
La vita prima del Terzo Reich.
Leonardo Conti, il nazista "italiano", nacque il 24 agosto del 1900 in Svizzera, da padre ticinese e madre
tedesca. Nel 1912 si trasferì definitivamente in Germania con la madre,
a causa della separazione dei genitori. Già durante la giovinezza mostrò
idee antisemite, che lo accompagnarono fino alla morte. Laureato in
medicina nel 1923, unì alla passione medica quella politica, entrando
nei servizi medici di gruppi ed organizzazioni paramilitari legate
all'estrema destra. Sempre nel 1923 prese parte al Putsch della birreria
di Monaco, il colpo di Stato tentato da Adolf Hitler nel novembre di
quell'anno. L'ingresso nelle file del Partito avvenne nel 1927, e già
tre anni dopo era deputato al Parlamento Prussiano per il NSDAP e
generale delle SS.
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.
Dopo aver ricoperto posizioni di prestigio ma non ancora di potere (fu
anche medico ufficiale durante i giochi olimpionici del 1936), nel 1939
Conti guadagnò il governo della Sanità del Terzo Reich. Il suo
antisemitismo, coltivato fin da ragazzo, si espresse dapprima nelle
leggi discriminatorie verso gli ebrei, cui venne impedito l'esercizio
della professione medica; in seguito, seguì da vicino il programma
d'eugenetica Aktion T4, che aveva tra i suoi compiti lo sterminio
degli individui fisicamente o mentalmente minorati. Assieme a Josef
Mengel ebbe a supervisionare, in qualità di Capo della Sanità del Reich,
gran parte degli esperimenti scientifici e para-scientifici svolti
all'interno dei campi di concentramento e sterminio.
Morte di un
criminale.
Arrestato, partecipò al processo di Norimberga. Si
tolse la vita per impiccagione, prima della sentenza, confessando i suoi
crimini.
Adolf
Eichmann
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La vita prima del Terzo Reich.
Adolf Eichmann nacque
il 19 marzo del 1906 nella città di Solingen (Germania). Trasferitosi a
Linz con la famiglia (Austria), non mostrò sin dalla giovinezza
particolari interessi per lo studio, per la vita politica né per idee
antisemite e manifestazioni di violenza. Tuttavia, a seguito delle
difficoltà economiche cui lo sottopose la Grande Depressione del 1929,
si affacciò alla politica seguendo raduni e comizi del braccio austriaco
del NSDAP.
All'età di 26 anni, Adolf Eichmann si iscrisse al Partito
Nazionalsocialista austriaco ed al gruppo paramilitare a questo
collegato.
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.
Con l'avvento al potere del Nazismo, Eichmann fece ritorno in
Germania, dove dal 1933 fu impiegato nell'amministrazione del campo di
concentramento di Dachau. Solo un anno più tardi chiese d'entrare a far
parte della Sicherheitspolizei, organizzazione istituita per la
sicurezza dei gerarchi nazisti. Nel frattempo, alla ricerca di una
scalata nelle gerarchie del Partito, Eichman approfondì l'ideologia
antisemita, studiò l'ebraico e, al contempo, valutò le possibilità di
un'emigrazione forzata di massa degli ebrei dall'Europa. Le sue capacità
mostrate nel piano d'espulsione degli ebrei dall'Austria, dopo
l'annessione di questa alla Germania Nazista, gli valsero il
riconoscimento da parte delle più alte gerarchie naziste, che con
l'Ufficio centrale per l'immigrazione ebraica - presieduto da Heydrich -
fecero proprio il modello organizzativo utilizzato da Eichmann. Nel 1939, Adolf Eichmann era ai vertici della
Reichssicherheitshauptamt, organizzazione che riuniva
Sicherheitspolizei e Gestapo, con il compito di coordinare gli
sforzi per l'evacuazione degli ebrei dai territori del Terzo Reich. Le
difficoltà d'espulsione incorse nella Cecoslovacchia occupata, lo portarono
a sostenere il "Progetto Madagascar", poi mai applicato, che
teorizzava la deportazione nello Stato africano di quattro milioni di
ebrei in quattro anni.
Il coronamento della politica di Eichmann avvenne ai margini della
Conferenza di Wannsee (1942), dalla quale fu partorita la "Soluzione finale
della questione ebraica": Eichmann veniva così deputato alla gestione
dei convogli per la deportazione di ebrei e non ebrei verso i campi di
sterminio della Polonia. Nel 1944, dopo aver mandato a morire milioni di
persone, Eichmann non smise d'utilizzare la sua sanguinaria esperienza
amministrativa: in Ungheria ebbe infatti ad amministrare-la-morte di quasi mezzo
milione di individui, anche contro gli ordini delle gerarchie naziste,
impegnate a cancellare ogni prova dello sterminio.
Morte di un
criminale.
Eichmann, grigio burocrate, prima e dopo la guerra svolse compiti
sempre poco visibili. Ciò gli permise d'uscire clandestinamente dalla
Germania nel 1950, destinazione Buenos Aires. Catturato dieci anni dopo,
contro di lui si tenne uno storico processo nello stato di Israele.
Eichmann fu giustiziato il 1° giugno del 1962.
Odilo
Globocnik
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La vita prima del Terzo Reich.
Odilo Globocnik nacque a Trieste il 21 aprile del 1904, da genitori
austriaci. All'età di otto anni si trasferisce a Bernolákovo, piccola
cittadina dell'attuale Slovacchia, e successivamente a Klagenfurt
(Carinzia, Austria). Appena maggiorenne si distinse tra le fila di
un'organizzazione paramilitare d'estrema destra in Carinzia. Attivo
nella propaganda per il Partito Nazionalsocialista, presto abbandonò il
suo impiego nel settore edilizio, e nel 1933 - all'età di soli 29 anni -
era già ai vertici del partito che sosteneva l'NSDAP in tutta l'Austria.
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.
Iscrittosi alle SS il 1° settembre del 1934, Odilo Globocnik ebbe un
ruolo non marginale nell'Anschluss, ovvero l'annessione
dell'Austria alla Germania Nazista. I suoi meriti gli valsero la nomina
a capo della sezione di Vienna del Partito Nazista (1938), ma ben presto
trovò in Hermann Göring un suo detrattore, e fu sospeso dall'incarico
nel gennaio del 1939 per corruzione. Ciò lo portò ad entrare nelle
divisioni combattenti delle SS, e Globocnik fu attivo nella campagna
d'invasione della Polonia. La sua dedizione alla causa nazista fu
premiata da Himmler, che lo nominò a capo delle SS e della Polizia nel
distretto di Lublino (Polonia occupata). La possibilità di riscatto agli
occhi dei gerarchi del Partito Nazista fu colta da Globocnik,
protagonista dell'Aktion Reinhard, ovvero il piano operativo di
pulizia etnica degli ebrei in Polonia: fu lui a coordinare e
supervisionare la costruzione prima ed il funzionamento poi dei campi di
sterminio polacchi di Belzec, Sobibór, Majdanek e Treblinka, nei quali
morì oltre un milione di persone. Nel settembre del 1943, dopo
l'armistizio, Globocnik fu trasferito a Trieste e nominato comandante
delle SS e della Polizia nel Litorale Adriatico (zona d'occupazione
nazista che comprendeva le province di Udine, Trieste, Gorizia, Pola e
Fiume). Qui volle la conversione della Risiera di San Sabba a campo di
transito e concentramento. Pressato dall'avanzata degli alleati, evacuò
il campo e si rifugiò in Carinzia.
Morte di un
criminale.
Odilo Globocnik, sanguinario e corrotto uomo del Nazismo, morì
suicida il 31 maggio del 1945 dopo essere stato catturato dai servizi
segreti britannici.
Joseph
Goebbels
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La vita prima del Terzo Reich.
Joseph Goebbels nacque a Mönchengladbach, città della Germania
occidentale, il 29 ottobre del 1897 da una famiglia operaia. La sua
giovinezza fu segnata da una deformazione fisica: la gamba destra, più
corta dell'altra, lo costrinse fino alla morte ad un incedere
zoppicante, che Goebbels tentò di "vendere" come risultato di una
ferita di guerra (alla quale, in realtà, non partecipò). Imperfetto nel
fisico, cercò allora la perfezione negli studi: dopo aver rinunciato
alla carriera ecclesiastica, nel 1921 terminò il suo dottorato in
Letteratura e Filosofia all'Università di Heidelberg, ma il suo sogno di
diventare uno scrittore di successo incontrò non poche difficoltà.
L'impegno politico di Goebbels iniziò poco dopo, tra le fila del Partito
Nazista, come fedele segretario Gregor Strasser. Al fianco di questi,
portò avanti una campagna interna al NSDAP su istanze socialiste ed
anti-capitalistiche. Dopo il Putsch di Monaco, il ritorno di Adolf
Hitler alla guida del Partito Nazista segnò tuttavia l'azzeramento di
ogni istanza socialista (gli ebrei come unico nemico della nazione, ed
il socialismo come prodotto della "razza" ebraica). Ciò nonostante,
con una capriola ideologica Goebbels si convertì al verbo di Hitler, tradendo Strasser de facto: fu
così premiato con la nomina a Gauleiter della sezione di Berlino del Partito Nazista.
Proprio a Berlino Goebbels ebbe modo d'affinare le tecniche
di propaganda, riuscendo quasi a conquistare una città tradizionalmente social-comunista. Eletto deputato nel 1928, l'ascesa del Nazismo al
potere ebbe in Goebbels un elemento determinante: nel 1930, chiamato a
sostituire Gregor Strasser (sinistra del partito) alla guida
dell'ufficio di propaganda del NSDAP su tutto il territorio tedesco,
portò il voto nazista ai massimi storici nelle elezioni del 1930, 1932 e
1933.
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.
La consacrazione di Goebbels avvenne con la nomina a Ministro della
Propaganda del Reich, il 13 marzo 1933, carica che mantenne sino alla
morte. La sua campagna di "arianizzazione", invasiva ma non rozza, colpì
ogni aspetto della vita culturale tedesca, tanto che ne risultò
l'emarginazione sociale prima e l'emigrazione poi dei migliori esponenti
della cultura ebraica in Germania, che aveva contribuito alla formazione
dello stesso Goebbels. Questi trovò proprio nella questione ebraica un
perno per accrescere il proprio potere all'interno delle gerarchie
naziste. Nel novembre del 1938 fu quindi Goebbels a scatenare in tutta
la Germania la "Notte dei cristalli" (pogrom): l'uccisione in Francia del diplomatico tedesco Ernst vom Rath
per mano di un giovane ebreo, servì infatti da pretesto a Goebbels, il
quale riferì di spontanee campagne anti-ebraiche in tutto il paese per
convincere Hitler a dare l'avvio ad un pogrom di Stato contro gli
ebrei. Oggi si sa che quegli "spontanei" episodi di violenza antisemita
occorsi in tutta la Germania, e di cui Goebbels avrebbe avuto notizia,
non si verificarono. Dopo la Notte dei cristalli, che causò numerose
vittime e segnò l'instaurazione di un clima di terrore in tutta la
comunità ebraica di Germania, Goebbels accrebbe ulteriormente il suo prestigio. Negli anni della guerra, portò avanti una
politica intransigente della "questione ebraica", auspicando l'immediata
deportazione degli ebrei dalla Germania verso i territori occupati
dell'Est Europa, ben consapevole della politica di sterminio pianificata
durante la Conferenza di Wannsee.
Morte di un
criminale.
Impotente di fronte alle sconfitte militari del Terzo Reich, Joseph
Goebbels si suicidò assieme a tutta la sua famiglia (moglie e sei figli)
il 1° maggio del 1945 a Berlino.
Hermann Goering
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La vita prima del Terzo Reich.
Hermann Wilhelm Göring nacque a Mariánské Lázně, cittadina
dell'attuale Repubblica Ceca, il 12 gennaio 1893 da una famiglia
benestante. Visse i suoi primi anni in un sanatorio di Rosenheim
(Baviera, Germania). Dopo un tentativo di suicidio, appena
ventenne fu avviato alla carriera militare. Durante il primo conflitto
mondiale si distinse come uno dei migliori piloti dell'aviazione
tedesca. Goering, frustrato per l'umiliante sconfitta della Germania
nonostante i suoi meriti, vide nelle istanze di Adolf Hitler
un'occasione di riscatto: si iscrisse così, nel 1922, al Partito Nazista
e fu "Comandante di gruppo" (Gruppenführer) delle SA. A capo di
queste partecipò al fallito colpo di Stato del 1923, guidato da Hitler. Ferito in quella occasione, riuscì a fuggire in Austria evitando il
processo. L'enfant prodige dell'aviazione militare, sempre più
frustrato, divenne ben presto dipendente dalla morfina. Nel 1927,
tuttavia,
riuscì a tornare in Germania grazie ad un'amnistia, guadagnandosi anche
un posto da deputato, prima, e da Presidente del Reichstag poi
(1932-1933).
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.
Con l'ascesa del Partito Nazista al potere, Goering ottenne posizioni di
prestigio e potere: fu dapprima Ministro dell'Aviazione e Ministro degli Interni
di Prussia. Appartenente all'ala reazionaria
anti-socialista del partito, sfruttò i suoi poteri in campagne d'odio e
violenza nei confronti degli oppositori politici, e nella
primavera del 1933 istituì la Gestapo. Particolarmente attivo in ogni
azione di repressione delle dissidenze, fu un sostenitore dei campi di
concentramento come strumento di controllo politico e sociale. Il
prestigio che via-via Goering veniva assumendo, gli valse anche le
redini dell'economia tedesca: il suo "Piano quadriennale per la
rinascita economica" era funzionale allo sforzo bellico, rispondendo
così a quel sogno - cullato dopo il fallimento della Prima Guerra
Mondiale - di costruire una nuova e grande Germania. Come Ministro
dell'Economia divenne uno degli uomini più ricchi al mondo, sfruttando
la sua posizione per confiscare gran parte dei possedimenti della comunità
ebraica, e costruirsi anche un potere economico nell'industria bellica. I primi anni della guerra,
quelli dei parziali successi e del
ritrovato prestigio della Luftwaffe - l'aviazione militare tedesca
rifondata da Goering nel 1935, conobbero un'espansione dei poteri in
mano al gerarca nazista. Fu proprio Goering, in qualità di gerarca del
Nazismo inferiore solo ad Hitler, a richiedere una pianificazione
operativa (logistica ed economica) per la liquidazione della "questione
ebraica". L'evolvere della guerra, tuttavia, rese evidenti le difficoltà
militari della Germania Nazista: Goering si rifugiò allora nel lusso
delle sue proprietà, rinunciando de facto
ai poteri in suo possesso. Con Hitler asserragliato nel bunker di
Berlino, tentò comunque d'assumere il comando del Reich, ma fu arrestato
dalle SS per tradimento su ordine di Martin Bormann.
Morte di un
criminale.
Goering, rilasciato dalle SS con parte delle sue ricchezze al seguito,
l'8 maggio del 1945 si consegnò agli americani. Nel processo di
Norimberga venne ritenuto colpevole e condannato a morte. Morì suicida
il 15 ottobre 1946.
Reinhard Heydrich
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La vita prima del Terzo Reich.
Reinhard Tristan Eugen Heydrich nasceva il 7 marzo del 1904 nella
città di Halle sul Saale, da genitori immersi nel mondo della musica (il
padre compositore e la madre cantante d'opera). Due dei suoi stessi nomi
(Reinhard e Tristan) hanno chiari riferimenti a quel mondo: Reinhard da
un'opera del compositore e fratello Bruno Heydrich ("Il crimine di
Reinhard") e Tristan dall'opera di Wagner "Tristano e Isotta". Appena
maggiorenne si arruolò nella Marina, ma ne fu dispensato nel 1931:
secondo la versione di Heydrich, mai verificata, alla base del congedo
vi fu il rifiuto da parte del futuro gerarca nazista di prendere in
moglie la figlia di un suo superiore, mai identificata. E' probabile, in
realtà, che Heydrich, già operativo in organizzazioni paramilitari di
estrema destra, operasse come spia nazista all'interno della Marin. Non
fu probabilmente un caso l'incarico che gli venne conferito da Himmler
immediatamente dopo il congedo: nel 1931 Reinhardt Heidrich era membro
di una divisione di controspionaggio interna alle SS, e solo un anno più
tardi era già a capo del Sicherheitsdienst (SD), servizio segreto delle
SS costituito proprio nel 1932.
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.
A capo delle SD, Heydrich monitorò e represse ogni dissidenza, specie
durante le Olimpiadi del 1936. Ciò lo mise in luce agli occhi delle
gerarchie naziste, e sempre Himmler lo chiamò a capo dell'Ufficio
centrale per la sicurezza del Reich (RSHA), costituito nel 1939 dalla
fusione delle SD con Gestapo e gli Einsatzgruppen.
Nonostante un carattere a tratti ingestibile ed irritante anche per
Himmler, il ruolo di Heydrich all'interno del Nazismo fu indispensabile
per assicurare la deportazione degli oppositori e l'espulsione dei
nemici interni alla linea del partito. Proprio Heydrich, sfruttando le
maturate competenze in spionaggio ed operazioni segrete, diresse l'Incidente
di Gleiwitz, casus belli del secondo conflitto
mondiale. Allo scoppio della guerra, Heydrich rischiò la vita prestando
servizio nella Luftwaffe, la forza area tedesca rifondata da Goering nel
1935. Hitler in persona scelse allora di nominare Heydrich "comandante
del protettorato di Boemia e Moravia": qui si guadagnò la sanguinaria
reputazione di "macellaio di Praga" (der Henker), reprimendo ogni
dissidenza nel sangue. Il governo di Heydrich fu tuttavia caratterizzato
da misure sociali ben accolte nei territori occupati, e la stabilità del
suo potere ben si manifestava nei lunghi tragitti che era solito
percorrere, lungo le strade di Praga e non solo, a macchina scoperta.
Già a capo dell'Ufficio centrale per l'emigrazione ebraica istituito nel
1939, Heydrich prese un ruolo attivo nella Conferenza di Wannsee (1942),
condannando allo sterminio milioni di ebrei.
Morte di un
criminale.
Lungo le strade di Praga, il 27 maggio del 1942 Heydrich subì un
attentato per mano di uomini del governo cecoslovacco in esilio. Ferito,
morì in ospedale il 4 giugno, prima della sanguinaria rappresaglia che
colpì la popolazione civile. L'Aktion Reinhard, ovvero il piano
di sterminio degli ebrei in Polonia nei campi di Treblinka, Sobibór, e
Belzec, prese tale nome proprio in omaggio del gerarca nazista.
Heinrich Himmler
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La vita prima del Terzo Reich.
Heinrich Himmler nacque il 7 ottobre del 1900 a Monaco di Baviera,
da una famiglia appartenente al ceto medio. Mostrò sin da subito
interesse per le sorti militari della Germania durante il primo
conflitto mondiale, e nel 1918 - ancor prima di terminare gli studi -
svolse un periodo d'addestramento nell'11° Reggimento Bavarese, senza
però entrare nel fronte di guerra. Congedato alla fine del conflitto,
dal 1919 al 1922 studiò agronomia, ma in lui era ancora forte il
richiamo dell'esercito e svolse ruoli attivi in gruppi paramilitari. In
questi anni maturò inoltre una coscienza teologica che lo allontanò
dalla dottrina della Chiesa, per abbracciare movimenti esoterici e
pagani. Terminati gli studi in agronomia, prese parte al fallito colpo
di Stato del 1923, dopo essersi iscritto al Partito Nazionalsocialista
nello stesso anno. Scampato all'arresto, rimasto senza lavoro, a partire
dal 1929 tentò la carriera politica nel ricostruito Partito Nazista,
prestando servizio nelle sezioni locali del partito nella Baviera. Il
suo lavoro gli valse la nomina, conferitagli da Hitler in persona nel
1929, di capo delle SS, l'organizzazione paramilitare che proprio grazie
ad Himmler accrebbe il proprio potere distinguendosi dal primo gruppo
paramilitare del Nazismo (le SA di Ernst Röhm, su posizioni
filo-socialiste ed accusate d'opposizione al potere di Hitler).
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.
Le SS di Himmler, sempre più fedeli al Führer, liquidarono le SA
ed il suo comandante durante la "notte dei lunghi coltelli", divenendo
de facto il corpo paramilitare più numeroso e prestigioso del
Terzo Reich. Il lavoro svolto da Himmler fu premiato con l'estensione
dei suoi poteri, che nel 1936 toccavano tutte le attività di polizia,
dall'ordine pubblico al controllo politico (Gestapo) ed investigativo
(SD). Ormai una delle più alte gerarchie del Nazismo, Himmler svolse un
ruolo centrale nelle politiche di controllo e concentramento (Dachau fu
operativo sin dal 1933) degli avversari politici e di tutti coloro i
quali erano considerati inferiori alla "razza ariana". Con lo scoppio
della guerra, i suoi poteri di Polizia uniti al fanatismo mistico e
razzista che supponeva la superiorità di una razza sulle altre, fecero
di Himmler uno dei maggiori responsabili del massacro degli ebrei e
fautore di una politica di sterminio che fosse indolore per i "suoi"
uomini, i carnefici delle SS nei campi di concentramento e sterminio del
Terzo Reich. Dopo aver concentrato altri poteri nelle sue mani durante
il secondo conflitto mondiale, le sorti sfavorevoli della guerra
condussero Himmler a mediare con il nemico, proponendo la resa sul
fronte occidentale: questa decisione costò ad una delle più alte
gerarchie del Nazismo il sollevamento da tutti le cariche fin lì
ricoperte. Isolato, il 12 maggio del 1945 Himmler tentò la fuga in
incognito con un gruppo di uomini delle SS, ma venne catturato dalle
forze britanniche
Morte di un
criminale.
Svelata la sua identità, Himmler morì suicida per mezzo di una capsula
di cianuro il 23 maggio del 1945.
Adolf
Hitler
 |
La vita prima del Terzo Reich.
Adolf Hitler nacque in Austria, a Braunau am Inn, il 20 aprile 1889
dal matrimonio tra Alois Hitler e Klara Pölzl, probabilmente legati da una parentela di secondo grado. Nei primi anni di vita la
famiglia si spostò frequentemente da Braunau am Inn. A Linz, Hitler fu
costretto a ripetere il primo anno di scuole superiori, periodo nel
quale incontrò il futuro filosofo, e ancora studente Ludwig
Wittgenstein. Insofferente tra i banchi di scuola, due anni dopo la
morte del padre nel 1903, abbandonò prematuramente gli studi: già
allora, infatti, la sua passione era un'altra: la pittura.
Nel 1905 si trasferì a Vienna, vivendo con una magra pensione di orfano
e qualche piccolo lavoro da disegnatore. Scartato due volte
all'Accademia di Belle Arti di Vienna per "incapacità",
appena maggiorenne perse anche la madre (1907). Costretto a dare la sua
parte di pensione alla sorella Paula, a Vienna visse al limite
della povertà, e probabilmente proprio in quegli anni maturò - o rafforzò - le
sue idee antisemite, che nella Vienna dell'epoca erano alimentate dall'ostilità
religiosa nei confronti della comunità ebraica ortodossa. Già
venticinquenne e trasferitosi in Germania dal 1913, Hitler partecipò
direttamente alla Prima Guerra Mondiale come staffetta nell'esercito
tedesco. Da quella esperienza crebbero in lui sia l'odio nei confronti
degli ebrei, accusati della disfatta tedesca assieme ai social-comunisti,
che il patriottismo nazionalista nei confronti di un Paese in realtà non
suo. Con la fine del conflitto mondiale, ottenne nel 1919 la
tessera del DAP, il Partito dei Lavoratori Tedeschi fondato
dall'antisemita Dietrich Eckart. Entratovi come spia,
presto ne divenne un leader trasformandone nome (Partito Nazional
Socialista dei Lavoratori Tedeschi: NSDAP) e simbologia (svastica e
saluto fascista). Dopo gli anni difficili vissuti a Vienna, Hitler
ritrovò così se stesso a Monaco di Baviera, città nella quale accrebbe il
prestigio del Partito sino al fallito colpo di Stato dell'8 novembre
1923. Arrestato e condannato per alto tradimento, uscì di prigione nel
dicembre del 1924, non prima d'aver formulato organicamente il suo verbo
tirannico, razzista ed antisemita nel Mein Kampf. Uscito dal
carcere più forte di prima, anche grazie alla propaganda di Goebbels il
Partito Nazista ottenne nelle elezioni del 1930 un insperato successo,
figlio della disillusione del popolo tedesco nei confronti della
Repubblica di Weimar. Nel giro di qualche mese, il prestigio del Nazismo
accrebbe ulteriormente e fu consacrato nel gennaio del 1933 con la
nomina di Adolf Hitler a Cancelliere. Hitler, ormai ai vertici dello
Stato tedesco, utilizzò i poteri in suo possesso per instaurare un
regime dittatoriale, liquidando le dissidenze all'interno del Reichstag:
in un clima in cui la "Sicurezza Nazionale" legittimava campagne d'odio
contro movimenti social-comunisti ed ebrei, il 23 marzo del 1933 venne
emanato il Decreto dei pieni poteri con cui il Partito
nazionalsocialista assumeva il controllo totale sulla Germania.
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.
Il potere assoluto di Adolf Hitler fu consacrato alla morte di Paul von
Hindenburg, Presidente della Germania dal 1925 al 1934. Ormai Führer
della "nuova" Germania, Hitler seppe unire efficaci campagne propagandistiche
per accrescere e legittimare il proprio prestigio con feroci repressioni
delle dissidenze, destinate al concentramento. Da soli due anni al
potere, nel 1935 espresse il proprio radicato odio antisemita
nelle Leggi di Norimberga, solo uno dei primi passi verso lo sterminio
degli ebrei e l'azzeramento fisico della "corporazione ebraico-bolscevica". Memore dell'umiliazione subita dalla Germania nel
primo conflitto mondiale, il Führer si fece poi portavoce d'istanze
militariste aggressive, con l'annessione dell'Austria (1938) e della
Cecoslovacchia (1939) al Terzo Reich. La successiva invasione della Polonia (1°
settembre), è noto, segnò l'inizio del secondo conflitto mondiale, con il
quale non cessarono le mire annessionistiche del Terzo Reich e del suo
Führer. Dopo una serie di successi militari, Hitler decise di sferrare
l'ultimo grande colpo: l'invasione dell'Unione Sovietica. Dal 1941,
allora, il Führer intensificò gli sforzi per liquidare
una volta per tutti ebrei e comunisti, non più attraverso
l'intimidazione, il concentramento o l'emigrazione coatta, bensì per
sterminio fisico. I forni crematori di molti campi di concentramento già
operativi intensificarono la loro attività. Poco dopo la Conferenza di Wannsee, voluta da Hitler e con la quale fu pianificata la Shoah, furono
inaugurati, in Polonia, campi dediti esclusivamente allo sterminio.
Nel frattempo, con l'invasione dell'Unione Sovietica, le
Einsatzgruppen liquidarono sul posto migliaia di ebrei russi.
Eppure, la sconfitta nazista nella battaglia di Stalingrado segnò
l'inizio della parabola discendente per le mire del Terzo Reich. Se lo
sterminio di ebrei ed oppositori nelle camere a gas della Polonia terminò
solo alla fine della guerra, o poco prima, la forza militare della
Germania Nazista - fin lì guidata con successo dal Führer - era
ormai minata.
Morte di un
criminale.
Pressato dall'Armata Rossa, Hitler si suicidò nel suo bunker di Berlino
il 30 aprile del 1945.
Rudolf
Hoess
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La vita prima del Terzo Reich.
Rudolf Franz Ferdinand Höß (Hoesse) nacque il 25 novembre del 1900
nella cittadina tedesca di Baden-Baden. Rinnegata la fede cattolica,
viva nelle tradizioni della sua famiglia, nemmeno maggiorenne partì come
volontario al fianco dell'esercito tedesco. Qui si guadagnò il titolo di
Sergente a soli 17 anni, per i meriti conseguiti in Turchia, Iraq e
Palestina. Al termine della guerra, tentò di colmare l'umiliazione
subita dal suo paese combattendo con organizzazioni paramilitari di
estrema destra (Freikorps), in azioni di guerriglia nella Regione
della Ruhr contro l'occupazione francese. Ventiduenne, ma già stimato
combattente, si iscrisse al Partito Nazista. Un anno dopo, tuttavia, fu
implicato assieme a Martin Bormann nell'omicidio di Walther Kadow,
iscritto al Partito Comunista di Germania e ritenuto colpevole d'alto
tradimento. Restò in prigione fino al 1928. Riottenuta la libertà, rinunciò
a quelle azioni di violenza che avevano segnato la sua vita fin
dall'adolescenza: si iscrisse così alla Lega degli Artamani, movimento
razzista che propugnava la superiorità della razza ariana e la vita
autarchica in comunità rurali. Durante questa esperienza, Rudolf Hoess
incontrò il futuro "compagno di sangue", Heinrich Himmler.
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.
Dopo aver perso gran parte dei suoi vent'anni in carcere, l'amicizia con
Himmler lo portò nelle SS: era il 1934. Membro delle
SS-Totenkopfverbände (SS-TV), fu quasi da subito una delle figure del
Nazismo più utili al funzionamento dei campi concentrazionari. Per oltre
tre anni prestò servizio nel campo di Dachau, dove scalò le principali
gerarchie amministrative. Nel 1938 fu espressamente richiesto nel campo
di concentramento di Sachsenhausen (l'attuale Oranienburg), ma la sua
carriera nelle file del Nazismo troverà consacrazione altrove: dopo
essersi arruolato nel ramo militare delle SS (Waffenn-SS), a Rudolf
Hoess fu lasciato infatti in carico la costruzione di Auschwitz. Era il 4 maggio
del 1940, e nessuno - nemmeno le più alte gerarchie del Terzo Reich -
immaginarono ciò che Auschwitz sarebbe diventato. Scrupoloso ed
efficiente fin lì, Hoess fu uomo chiave per la "conversione" di
Auschwitz a vera e propria macchina di sterminio: nel 1941 gli fu così dato incarico
della costruzione di un secondo ramo del campo, adibito allo sterminio.
Nella primavera del 1942 nasceva Birkenau. Già prima, tuttavia, Hoess
sperimentò nel campo di Auschwitz metodiche di eliminazione fisica rigorose ed
efficienti: quando Karl Fritzsch, suo vice, gli comunicò la validità del
gas Zyklon B nella liquidazione di alcuni prigionieri
russi, ne fu tanto entusiasta da ordinarne l'uso come arma di sterminio
su larga scala. In seguito, la Conferenza di Wannsee legittimò una volta per tutte
le operazioni di Hoess nel suo sistema concentrazionario e di sterminio: le doti logistiche ed amministrative
che gli erano proprie si univano così, in
una sanguinaria alleanza, con l'ordine centrale dello sterminio dei
deportati. Per ragioni ancora poco chiare, forse riconducibili ad una
relazione con l'internata non-ebrea Eleanor Hodys, nel novembre del
1943 Hoess fu trasferito in un ufficio amministrativo delle SS. Nemmeno
un anno dopo, tuttavia, fece ritorno ad Auschwitz per presiedere allo
sterminio sistematico degli ebrei ungheresi: l'Ungarn-Aktion, o
Aktion Höß, costò la vita a circa 400.000 deportati, con un ritmo
di 5.000 esecuzioni al giorno. Terminato l'ultimo suo compito ad
Auschwitz, gli fu affidato l'incarico di coordinare l'evacuazione dei
campi rimasti operativi. Poco prima della conclusione del secondo
conflitto mondiale, entrò nelle forze armate tedesche (Wehrmacht) con il
nome di Rudolf Lang. Catturato, fu presto rimesso in libertà. Nel marzo
del 1946, però, fu tradito dalla moglie, la quale comunicò alle
forze britanniche il suo rifugio.
Morte di un
criminale.
Solo testimone al processo di Norimberga, venne condannato a morte per
impiccagione il 2 aprile 1947 dalla Corte Suprema di Varsavia. Fu
simbolicamente giustiziato davanti al forno crematorio di Auschwitz, il
16 aprile del 1947.
Eberl
Irmfried
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La vita prima del Terzo Reich.
Eberl Irmfried nacque nella cittadina di Bregenz (Austria
occidentale) l'8 settembre del 1910. All'età di 21 anni si iscrisse al
Partito Nazista, e due anni dopo ottenne la Laurea in Medicina
all'Università di Innsbruck. Questa doppia natura di Irmfried - medico e
fedele all'ideologia nazista - lo accompagnò per tutta la vita.
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.
All'ascesa al potere del Partito Nazista conseguì la promulgazione della
"Legge sulla prevenzione della nascita di persone affette da malattie
ereditarie": era il 25 luglio del 1933, e quella legge decretava l'avvio
dell'Aktion T4, ovvero il piano d'eliminazione fisica dei
minorati fisici e mentali. Fermo sostenitore del progetto, Irmfried fu
direttore della clinica di Brandeburgo, la prima a sperimentare la
liquidazione dei malati per gassazione. Le sue abilità mediche, unite ad
un freddo rapporto con la morte, gli valsero il comando di un'altra
clinica attiva nell'ambito dell'Aktion T4 (Bernberg). Passò alla storia,
tuttavia, quando venne nominato - unico medico nella storia del Nazismo
- al comando del campo di sterminio di Treblinka nel giugno del 1942: le
sue scarse doti organizzative, tuttavia, trasformarono il campo di
sterminio polacco in una grande discarica di corpi senza vita.
Sostituito per incompetenza due mesi dopi da Franz Stangl, si unì alle
forze armate tedesche (Wehrmacht) nel 1944, e per tutta la durata della
guerra. Fu catturato solo nel gennaio del 1948, dopo aver prestato
servizio medico in una piccola cittadina tedesca (Blaubeuren).
Morte di un
criminale.
Il 16 febbraio del 1948 si suicidò per evitare il processo.
Josef
Mengele
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La vita prima del Terzo Reich.
Josef Mengele nacque il 16 marzo 1911 in una piccola cittadina
tedesca della Baviera (Günzburg). Ancora lontano da un ruolo
attivo nel Nazismo, studiò Medicina e Antropologia all'Università di
Monaco, ottenendo prima la laurea e poi un dottorato in Antropologia con
tesi sulle differenze razziali nella struttura della mascella.
All'Università di Francoforte fu assistente dell'ideologo del Terzo
Reich della superiorità genetica della razza, il Professore Otmar
Freiherr von Verschuer. Già prima del Dottorato in Antropologia (nel
1938 ottenne anche un Dottorato in Medicina), nel 1931 Mengele si
arruolò con il gruppo paramilitare Stahlhelm ("Elmetti
d'acciaio"), nel quali permanse solo per breve tempo.
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.
Sempre interessato ad approfondire i suoi studi sulla razza, già negli
anni dell'impegno accademico mostrò una forte consonanza con le idee del
Partito Nazista, al quale si iscrisse nel 1937. L'anno dopo (1938) Josef
Mengele si arruolò nelle SS. Nei primi anni del secondo conflitto
mondiale servì come medico di guerra nella divisione "Wiking", ma una
ferita comminatagli dall'Armata Rossa cambiò per sempre la sua vita.
Decorato come Capitano, il 24 maggio del 1943 divenne il medico di un
sottocampo di Auschwitz-Birkenau, poi liquidato, e nell'agosto del 1944
guadagnò la più alta carica nell'infermeria di Birkenau. Durante questo
periodo Mengele ebbe modo di testare le sue teorie accademiche, di
scarso rilievo scientifico, sulla pelle dei deportati, specie bambini:
alcune coppie di gemelli del campo, ad esempio, venivano concentrate in
uno speciale block per poi essere liquidate, per eseguire
inutili autopsie alla ricerca delle leggi della gemellarità; altri
esperimenti riguardarono invece l'atrofia cancrenosa della guancia,
legata alle condizioni di vita nel campo, ma che Mengele tentò di
ricondurre ad un'inferiorità razziale; condusse poi esperimenti
sull'apparato riproduttivo delle donne deportate a Birkenau, e
sperimentò finanche soluzioni per cambiare il colore degli occhi dei
bambini, inoculando soluzioni chimiche direttamente nella retina.
Macchiatosi di folli esperimenti ed operazioni chirurgiche a Birkenau,
evacuato nel gennaio del 1945, Mengele prestò servizio in altri campi di
concentramento (tra cui quello di Gross-Rosen) prima di unirsi alla
Wehrmacht, per evitare la cattura. Fatto prigioniero dagli americani, fu
rilasciato e sino alla primavera del 1949 lavorò indisturbato nel
settore agricolo a Rosenheim. Supportato dall'organizzazione di
ex-gerarchi O.D.E.SS.A., riuscì a fuggire in Argentina, passando anche
per Merano e Genova. Con la paura d'essere catturato, nel 1960 lasciò
l'Argentina per il Paraguay del dittatore dalle origini tedesche Alfredo
Stroessner Matiauda. La cattura di Eichmann in Sudamerica lo convinse ad
un nuovo spostamento, questa volta in Brasile.
Morte di un
criminale.
Strozzato dal terrore d'essere fatto prigioniero dai servizi segreti
israeliani, riuscì comunque a sopravvivere fino al 7 febbraio del 1979,
quando morì per cause naturali a Bertioga, nello stato di San Paolo
(Brasile).
Franz
Strangl
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La vita prima del Terzo Reich.
Franz Stangl nacque ad Altmuenster, una cittadina austriaca, il 26
marzo del 1908. Il padre, guardia notturna, morì nel 1916. All'età di
ventitré anni lasciò il lavoro di capo tessitore per arruolarsi nelle
file della polizia austriaca, seguendo di fatto le orme dell'odiato
padre. Non c'è documentazione certa in merito, ma è probabile che già
prima dell'Anschluss lavorasse per il Partito Nazista.
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.
Le mire espansionistiche del Führer incrociarono la storia
personale di Stangl con l'annessione dell'Austria alla "Grande
Germania", avvenuta nel 1938 (Anschluss). Dapprima impiegato
nelle forze di Polizia dell'Austria occupata, su ordine di
Himmler venne mandato nel 1940 a coordinare le operazioni di sterminio
nel castello austriaco di Hartheim, funzionale all'eliminazione fisica
di minorati (Aktion T4) e, successivamente, distaccamento de
facto dei campi di Mauthausen e Dachau per lo sterminio dei
deportati. I suoi meriti nell'ambito dell'Aktion T4, gli valsero
la gestione del campo di sterminio di Sobibór, dal marzo al settembre
del 1942. Esecutore maniacale degli ordini, venne trasferito a Treblinka
per sostituire Irmfried Eberl: qui coordinò le operazioni di sterminio
fino all'agosto del 1943, mandando a morire migliaia di ebrei. Prima
della fine della guerra prestò servizio anche in Italia: le sue
attitudini erano richieste alla Risiera di San Sabba. Noto alle forze
alleate per il suo sostegno attivo all'Aktion T4, venne
imprigionato in Austria nel 1945, riuscendo però a fuggire grazie
all'aiuto del vescovo cattolico Aloïs Hudal. Mentre a Norimberga si
celebrava il processo nei confronti dei gerarchi nazisti, Stangl visse
in Siria per tre anni prima di riparare definitivamente in Brasile.
Certo del suo nuovo rifugio, fu assunto dalla Volkswagen di San Paolo
con nome e cognome d'anagrafe. Sulla testa di Stangl, tuttavia, pendeva
dal 1961 un mandato d'arresto, e sei anni più tardi (era il 1967) fu
identificato ed arrestato.
Morte di un
criminale.
Processato in un tribunale della Germania Ovest, il 22 ottobre 1970
venne riconosciuto colpevole della morte di quasi un milione di persone.
Condannato all'ergastolo, morì in cella per infarto il 28 giugno 1971.
Christian Wirth
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La vita prima del Terzo Reich.
Christian Wirth, nacque in Germania, a Oberbalzheim, il 24 novembre
1885. Lontano dal Partito Nazista per gran parte della sua vita, fu uomo
di Stato nelle forze di Polizia prima e dopo il conflitto mondiale, al
quale partecipò con gloria. Durante la Repubblica di Weimar fu, per un
breve periodo, anche imprenditore edile. Si iscrisse al Partito
Nazionalsocialista solo nel 1931, all'età di 46 anni.
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.
La sua esperienza negli interrogatori gli valse la guida della
Kriminalpolizei (polizia criminale) di Stoccarda, incarico che
mantenne sino al '39. Arruolato anche nelle SS, da questo momento in poi
Christian Wirth divenne figura chiave nelle politiche di sterminio del
Terzo Reich. Nell'ambito dell'Aktion T4, del quale divenne
capo nel 1940, sperimentò la morte per gassazione di minorati
fisici e mentali. Nel castello di Hartheim conobbe Franz Stangl,
suo futuro "compagno di sangue" nei campi di sterminio della Polonia.
Abbandonato il progetto T-4, Wirth ne mantenne metodica ed
organizzazione di sterminio nei campo di Chelmno e Belzec. Ispettore
capo dei campi di sterminio dell'Operazione Reinhard (il piano di
eliminazione fisica degli ebrei in Polonia) Wirth supervisionò i lavori
a Sobibór e Treblinka, rientrando in contatto con Franz Stangl. Compiuti
con sanguinaria diligenza i propri compiti nell'ambito dell'Aktion
Reinhard, Wirth fu trasferito dapprima in un campo di lavoro nei
pressi di Lubiana e successivamente nell'Italia occupata dalle forze
naziste: qui si impegnò a supervisionare l'operatività del campo di
concentramento e sterminio della Risiera di San Sabba (Stalag 339).
Morte di un
criminale.
Il 26 maggio del 1944, Christian Wirth morì per mano di partigiani
croati nei pressi di Fiume, mentre circolava su una macchina scoperta.
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Nazisti e fiancheggiatori
Amman, Max [1891-1957]
Antonescu, Ion [1882-1946]
Antonescu, Mihai [1907-1946]
Asche, Kurt [1909-?]
Baatz, Bernhard [1910-?]
Bach Zalewski, Erich [1899-1972]
Backe, Herbert [1896-1947]
Baky, Laszlo [1889-1946]
Bardossy, Laszlo [1890-1946]
Barth, Horst [1890-1961]
Bast, Gerhard [1911-1947]
Batz, Rudolf [1903-1961]
Bauer, Erich [?-1980]
Baumhard, Ernst [1911-1941]
Berg, Karl Peter [1907-1949]
Berger, Gottlob [1896-1975]
Berner, Friedrich [1904-1945]
Bernotat, Otto-Fried. [1890-1951]
Best, Werner [1903-1989]
Biberstein, Ernst [1899-?]
Biebow, Hans [1902-1947]
Bierkamp, Walther [1901-1945]
Blobel, Paul [1894-1948]
Blume, Walter [1906-?]
Bock, Wilhelm [1903-?]
Böhme, Hans Joach. [1909-1960]
Bolender, Kurt [1912-1965]
Bormann, Martin [1900-1945]
Bothmann, Hans [1911-1946]
Bouhler, Philip [1899-1945]
Brack, Viktor [1904-1948]
Bradfisch, Otto [1903-?]
Brandt, Karl [1904-1948]
Brandt, Rudolf [1909-1948]
Brauchitsch, Walther [1881-1946]
Braune, Fritz [1910-?]
Braune, Werner [1909-1951]
Bredow, Paul [?-?]
Brunner, Alois [1912-?]
Buch, Walter [1883-1949]
Buchardt, Friedrich [1909-?]
Buerckel, Josef [1895-1944]
Buhler, Josef [1904-1948]
Canaris, Constantin [1906-?]
Chmielewski, Karl [1903-?]
Christensen, Theodor [1905-?]
Christmann, Kurt [1907-?]
Clauberg, Karl [1898-1957]
Codreanu, Corneliu [1899-1938]
Conti, Leonardo [1900-1945]
Cuza, Alexandru [1857-1946]
Daluege, Kurt [1897-1946]
Daranyi, Kalman [1886-1939]
Darrè, Felix [1895-1953]
de Crinis, Maximilian [1899-1945]
Degrelle, Leon [1906-1994]
Diehm, Christoph [1892-1960]
Ding-Schuler, Erwin [1912-1945]
Dirlewanger, Oskar [1895-1945]
Dubious, Werner [1913-1973]
Eberl, Irmfried [1910-1948]
Elhers, Ernst [1909-1980]
Ehrlinger, Erich [1910-?]
Eichmann, Adolf [1906-1962]
Eicke, Theodor [1892-1943]
Eisele, Hans [1912-1967]
Endre, Laszlo [1895-1946]
Falkenhausen, Alex. [1878-1966]
Fegelein, Hermann [1904-1945]
Fehlis, Heinrich [1906-1945]
Feketehalmy, Ferenc [1890-1946]
Filbert, Alfred [1905-?]
Fischer, Fritz [1912-vivente]
Flesch, Gerhard [1909-1948]
Frank, Hans [1900-1946]
Franz, Kurt [1914-]
Freisler, Roland [1893-1945]
Frenzel, Karl [1911-?]
Frick, Wilhelm [1877-1946]
Friessner, Hans [1892-1971]
Fuchs, Erich [1902-1984]
Fuchs, Wilhelm [1898-1946]
Ganzenmüller, Alb. [1905-1987]
Gebhardt, Karl [1897-1948]
Gemmeker, Albert K. [1907-197?]
Gerstein, Kurt [1905-1945]
Gerstenberg, Alfred [1893-1959]
Gley, Heinrich [?-?]
Globke, Hans [1898-1963]
Globocnik, Odilo [1904-1945]
Glucks, Richard [1899-1945]
Goebbels, Joseph [1897-1945]
Goering, Hermann [1894-1946]
Goga, Octavian [1881-1938]
Gombos, Gyula [1886-1936]
Gomerski, Hubert [?-?]
Graaf, Kurt [1909-?]
Grawitz, Ernst Robert [1899-1945]
Greiser, Arthur [1897-1946]
Groth, Paul [?-1951?]
Gurtner, Franz [1881-1941]
Haagen, Eugen [1898-1948]
Hackenholt, Lorenz [?-?]
Hallervorden, Julius [1882-1965]
Hänsch, Walter [1904-?]
Harster, Wilhelm [1904-1977]
Hellmuth, Reinhard [1911-?]
Hennecke, Günther [1912-1943]
Hering, Gottlied [1887-1945]
Hermann, Günther [1908-?]
Heyde, Werner [1902-1964]
Heydrich, Reinhardt [1904-1942]
Himmler, Heinrich [1900-1945]
Hindenburg, Paul von [1847-1934]
Hirt, August [1898-1945]
Hitler, Adolf
[1889-1945]
Hittreiter, Josef [1909-?]
Hoess, Rudolf [1900-1947]
Hoettl, Wilhelm [1915-1999]
Hoffmann, Otto [1896-1982]
Höfle, Hermann [1898-1947]
Horn, Otto [?-?]
Hoven, Waldemar [1903-1948]
Huber, Irmgard [1901-?]
Hubig, Hermann [1912-?]
Imredy, Bela [1891-1946]
Irmfried, Eberl [1910-1948]
Isselhorst, Erich [1906-1948]
Jager, Karl [1888-1959]
Jaross, Andor [1896-1946]
Jeckeln Friedrich [1895-1946]
Jedamzik, Eduard [1901-1966]
Jodl, Alfred [1890-1946]
Jost, Heinz [1904-1964]
Juhrs, Robert [1911-?]
Jungclaus, Richard [1905-1945]
Kaaserer, Richard [1896-1947]
Kaltenbrunner, Ernst [1903-1946]
Keitel, Wilhelm [1882-1946]
Killinger, Manfred [1886-1944]
Klein, Alfons [1909-1946]
Klingelhöfer, Waldemar [1900-?]
Klopfer, Gerhard [1905-1987]
Koch, Erich [1896-1986]
Koppe, Wilhelm [1896-1975]
Körting, Erich [1902-?] |
Kotälla, Joseph Joh. [1908-1979]
Krause, Waldemar [1908-?]
Kritzinger, Friedrich [1890-1947)
Kröger, Peter [1905-?]
Krosigk, Johann von [1887-1977]
Kruger, Friedrich Wil. [1890-1945]
Kryssyng, Christian Ped. [?-1987]
Kube, Wilhelm [1887-1943]
Lachmann, Erich [1901-?]
Lambert, Erwin [1909-?]
Lammers, Hans H. [1879-42]
Lange, Rudolf [1910-1945]
Lecca, Radu [1902-1980]
Leibbrandt, Georg [1899-1982]
Ley, Robert [1890-1945]
Liebehenschel, Art. [1901-1948]
Lohr, Alexander [1885-1947]
Lohse, Hinrich [1896-1964]
Lombard, Gustav [1895-1992]
Lorenz, Werner [1891-1974]
Losener, Bernhard [1890-1952]
Ludin, Hanns Elard [1905-1947]
Luther, Martin [1895-1945]
Mach, Alexander [1902-1980]
Martinsen, Knud [?-1949]
Matschke, Kurt [1908-?]
Mattes, Heinrich [1902-?]
Meier, August [1900-1945?]
Mengele, Josef [1911-1979]
Menz, Willy [1904-?]
Merkle, Adolf [?-?]
Meyer, Alfred [1891-1945]
Meyer Hetling, K. [1900-1973]
Michel, Hermann [?-?]
Miete, August [1908-?]
Mohr, Robert [1909-?]
Mrugowsky, Joac. [1905-1948]
Müller, Bruno [1905-1960]
Muller, Heinrich [1900-?]
Muntzberger, Gustav [1907-?]
Mussert, Anton A. [1894-1946]
Naumann, Erich [1905-1951]
Nebe, Arthur [1894-1945]
Neumann, Erich [1892-1948]
Niemann, Johann [1913-1943]
Nitsche, Paul [1877-1948]
Nölle, Wilhelm [1904-?]
Nosske, Gustav [1902-?]
Novak, Franz [1913-?]
Oberhauser, Joseph [1915-?]
Oberheuser, Herta [1911-1978]
Ohlendorf, Otto [1907-1951]
Ott, Adolf [1904-?]
Pancke, Gunther [1899-1973]
Panzinger, Friedrich [1903-1959]
Papen, Franz von [1879-1969]
Persterer, Alois [1909-1945]
Pfeffer, Karl [1888-1971]
Podlich, Oskar [1902-?]
Pohl, Oswald [1892-1951]
Quisling, Vidkun [1887-1945]
Rademacher, Franz [1906-1973]
Rahm, Karl [1907-1947]
Rapp, Albert [1908-?]
Rasch, Otto [1891-1948]
Rascher, Sigmund [1909-1945]
Rausch, Gunther [1909-1964]
Rauter, Hans Albin [1895-1949]
Rediess, Wilhelm [1900-1945]
Reichleitner, Franz [1906-1944]
Ribbentrop, Joachim [1892-46]
Richter, Gustav [1913-?]
Roch, Heinz [1905-1945]
Rose, Gerhard [?-?]
Rosenberg, Alfred [1893-46]
Ruoff, Heinrich [1887-1946]
Sandberger, Martin [1911-?]
Sauckel, Fritz [1894-1946]
Schäfer, Oswald [1908-?]
Schalburg, Christian [1906-1942]
Schellenberg, Wal. [1910-1952]
Schimana, Walter [1898-1948]
Schindhelm, Hans-Ger. [1908-?]
Schöngarth, Karl [1903-1946]
Schultz, Erwin [1900-1981]
Schumann, Horst [1906-1983]
Schutt, Heinz-Hans [?-?]
Seetzen, Heinz [1906-1945]
Seidl, Siegfried [1911-1947]
Seldte, Franz [1882-1947]
Seyss-Inquart, Art. [1892-1946]
Sievers, Wolfram [1905-1948]
Sima, Horia [1907-1983]
Simon, Gustav [1900-1945]
Six, Franz [1909-?]
Sporrenburg, Jacob [1902-1952]
Stadie, Otto [1897-?]
Stahlecker, Walther [1900-1942]
Stangl, Franz [1898-1971]
Steimle, Eugen [1909-1987]
Strauch, Eduard [1906-1955]
Streicher, Julius [1885-1946]
Stroop, Jurgen [1910-1952]
Stuckart, Wilhelm [1902-1953]
Suchomel, Franz [1907-?]
Suhr, Friedrich [1907-1946]
Szalasi, Ferenc [1897-1946]
Sztojay, Dome [1883-1946]
Terboven, Josef [1898-1945]
Teleki, Pal [1879-1941]
Thierack, Otto [1889-1946]
Thomalla, Richard [1903-1945]
Thomas, Max [1891-1945]
Tiso, Jozef [1887-1947]
Tormay, Cécile [1876-1937]
Tuka, Voitech [1880-1946]
Unverhau, Heinrich [1911-?]
Veesenmayer, Ed. [1904-1977]
Verschuer, Otmar F. [1896-1969]
Wagner, Gustav [?-1980]
Wahlmann, Adolf [1876-1956]
Wallerang, Bernhard [?-?]
Warlimont, Walter [1894-1976]
Weitzel, Fritz [1904-1940]
Wendler, Richard [1898-1972]
Wiebens, Wilhelm [1906-?]
Willig, Karl [1894-1946]
Wirth, Christian [1885-1944]
Wisliceny, Dieter [1912-1948]
Witiska, Josef [1894-?]
Wolf, Franz [1907-?]
Wolf, Josef [?-1943]
Zapp Paul [1904-?]
Zierke, Ernst [?-?] |

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