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Piccolo navigatore palestinese
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COME LEGGERE LA SCHEDA? E' articolata in due momenti distinti:
- storico, affrontatando quindi l'occupazione storica di parte della Palestina;
- contemporaneo (tu sei qui!), nel presente dell'emergenza umanitaria in Palestina, legata a filo rosso allo
Stato di Israele.
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PALESTINA. MOMENTO CONTEMPORANEO |
Striscia di Gaza e Cisgiordania oggi. [Guarda dov'è la Palestina nel Mediterraneo e nel Medio Oriente] |
Secondo la geografia politica la Palestina contemporanea è costituita da due
territori non contigui:
- STRISCIA DI GAZA, ovvero 365 chilometri quadri di terra con
sbocco sul mare, abitata da circa 1,6 milioni di palestinesi 31 sottoposti a regime
di confino e quotidiane incursioni israeliane nel territorio.
Questo lembo di terra è stato amministrato dal 1994 dalla Autorità Nazionale Palestinese, pur nel permanere dell'occupazione israeliana
con basi militari e colonie "civili", realtà fino al Piano di disimpegno unilaterale
ultimato da Israele nel settembre del 2005.
Un anno più tardi, le elezioni del 2006 per l'amministrazione dei territori palestinesi (e
per la divisione del potere politico nell'ANP), videro il successo dell'organizzazione islamica
Hamas, forza egemone proprio nella Striscia di Gaza. Le violente pressioni
delle forze internazionali avverse ad Hamas, concretizzatesi in un pesante embargo che Israele non ha smesso di attuare, e i contrasti anche armati tra Hamas e Fatah - partito palestinese di maggioranza in Cisgiordania - produssero il fallimento del Governo di unità nazionale guidato da
Ismail Haniya: il Presidente dell'ANP,
Mahmud Abbas (Abu Mazen), sciolse allora il governo nominando Salam Fayyad nuovo Primo Ministro. Pochi giorni prima
Hamas conquistava il controllo de facto sulla Striscia di Gaza, che ha amministrato da quel giugno del 2007.
Perché gli abitanti di Gaza hanno scelto Hamas e non dei leader più moderati? Con le parole del giornalista israeliano Gideon Levy:
Semplicemente perché i moderati hanno provato per anni a ottenere risultati, qualsiasi risultato, e da Israele hanno ricevuto in cambio soltanto umiliazioni e rifiuto. Israele ha mai dato ai palestinesi un motivo per scegliere la diplomazia dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) invece della violenza di Hamas? L’OLP li ha forse avvicinati di un millimetro all’indipendenza e alla libertà?”
(Levy, G. [2014], "Tutta colpa di Hamas", Internazionale).
Nuovi equilibri interni ed esterni hanno tuttavia prodotto, nel giugno del 2014, un nuovo Governo di unità nazionale che dovrebbe traghettare verso nuove elezioni: figlio del tentativo di riconciliazione Hamas-Fatah, è composto da 17 ministri indipendenti – di cui tre provenienti dalla Striscia di Gaza – con Rami Hamdallah nel ruolo di primo ministro, già coperto nel governo ANP in Cisgiordania.
La Striscia - che confina a nord e ad est con Israele, a sud con l'Egitto, e ad ovest è bagnata dal Mar Mediterraneo - ha oggi solo tre valichi
d'accesso attivi: Rafah, Kerem Shalom ed Eretz.
- CISGIORDANIA (o West Bank = sponda ovest del fiume Giordano),
ovvero 5.655 chilometri quadri di terra abitata da
oltre 2,5 milioni di palestinesi 32, in una apartheid fatta di barriere, isolamenti e occupazione.
Soprattutto in questa terra di Palestina l’ANP ha condotto una politica capitalistica di normalizzazione economica, anche attraverso indebitamento e collaborazioni con società e governi israeliani: una politica che ha arricchito pochi, danneggiando la causa nazionale di molti 33.
Qui, i governi ANP di Fayyad prima e Hamdallah poi hanno così esercitato il proprio potere, amministrando tuttavia solo alcune porzioni di un territorio frammentato dalla presenza israeliana
e dalla realtà degli Accordi di Oslo.
Cisgiordania è anche la
Gerusalemme Est occupata, parte orientale della città santa che ha vissuto prima l'occupazione giordana e poi (dal 1967) quella israeliana. La questione di Gerusalemme (Est e Ovest) è tuttavia ancora aperta, sebbene Israele la consideri risolta nella proclamazione di una capitale "unita e indivisa" (Jerusalem Law del 30 luglio 1980). La
dimensione spirituale della città santa (sacra per cristiani, musulmani ed ebrei)
ha sempre attratto la necessità di uno Statuto speciale, oggetto di negoziati,
per tutta l'area di Gerusalemme.
Entreremo in questi due territori per uscirne con una fotografia
della popolazione civile palestinese e dei fattori che
ne riproducono le urgenze umanitarie.
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Figura [torna su]
La Palestina nel Mediterraneo e in Medio Oriente
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Qui, pur brevemente, non si può dimenticare che se la Striscia di Gaza, terra
con uno dei più alti indici di densità di popolazione al Mondo, è abitata per
gran parte da profughi delle pulizie etniche israeliane durante e dopo le guerre
del '48 e '67, oltre 3 milioni di palestinesi – più della metà della popolazione
di Gaza e della Cisgiordania insieme – vivono in campi profughi nei vicini paesi
arabi. Secondo i dati UNRWA, al 1°
gennaio 2014 i palestinesi erano:
- 2.070.973 in 10 campi riconosciuti in Giordania;
- 517.255 in 9 campi riconosciuti in Siria;
- 447.328 in 12 campi riconosciuti in Libano, tra cui Chatila (8.500).
Sarebbero quindi 3.035.556 i civili che vivono nei campi profughi riconosciuti dalla UNRWA fuori dai Territori
palestinesi, e oltre 3 milioni anche se si guarda ai dati più completi del Centro di ricerca Badil sui diritti di residenza dei rifugiati.
"Allora, cos’è oggi la Palestina in Palestina"?
Una domanda localizzata, perché
esiste anche una Palestina non occupata, come entità nazionale nel sogno del
popolo palestinese che già prima del 1948 aveva in sé una visione in divenire.
Una nazione che sta anche nel diritto individuale e inalienabile al ritorno alla
propria terra dei palestinesi di tutto il Mondo, sancito dalla Risoluzione 194
dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
La Palestina-in-Palestina è invece oggi uno "Stato" (osservatore e non membro)
riconosciuto dalle Nazioni Unite: una nuova soggettività conquistata che
significa pieni diritti dinnanzi alle Agenzie delle Nazioni Unite e alla Corte
Penale Internazionale.
Eppure, la Palestina-in-Palestina è un territorio colonizzato. Israele non
ha inventato nulla. Questa è la storia dell’Europa coloniale che non ha
risparmiato la storia degli ebrei, da vittime a carnefici. Come scrive Pappé 34,
Israele ha però inventato la narrazione della questione palestinese,
articolandola in una complessità che non le sarebbe propria.
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